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Terapia della pittura

"Nella pittura l’azione prende forma e colore. Ogni piccola cosa è visibile. Nel dipinto si manifestano il troppo e il poco coraggio. Il tutto è gestibile e trova un’eco nel sentimento. Con la pittura ci si può esercitare ad osservare l’effetto delle intenzioni, delle conseguenze e del proprio impegno traendone insegnamento. Si può trovare il perdono. La terapia della pittura centrata sulla persona è vederci chiaro." ​(Egger B. & Hartmann U., Personenorientierte Maltherapie)

La terapia della pittura
La terapia della pittura centrata sulla persona utilizza come medium privilegiato l’espressione pittorica nel contesto di una relazione terapeutica. Il focus è posto sul processo creativo in sé e non sul prodotto finale. Tre quindi sono i livelli del lavoro arteterapeutico: il dipinto, la relazione e il processo.​
Il lavoro sul dipinto
Il dipinto è un linguaggio non verbale composto da metafore che si esprimono attraverso immagini. Esso non è l’illustrazione di un disagio, né esprime un significato nascosto accessibile solo alla terapeuta; semplicemente rappresenta in modo diretto e immediato, una Gestalt, una realtà in sé stessa. L’analisi del segno pittorico, le immagini, non vengono interpretate, sono chiarite piuttosto in modo dialettico attraverso e durante la relazione terapeutica.

Il lavoro nella relazione
Nella relazione terapeutica il “pittore” tende a riprodurre gli schemi relazionali che caratterizzano la sua quotidianità. A questo livello, pertanto, si osservano le modalità verbali e non verbali con cui il “pittore” si mette in relazione sia con il suo prodotto, sia con l’arteterapeuta: lo si aiuta a chiarire i suoi veri bisogni, incrementando la capacità di relazionarsi con sé e con l’altro.​